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Pompa di calore ad alta potenza termica: contesti d'uso

23 ottobre, 2025
La riqualificazione di grandi edifici – condomini, strutture commerciali e complessi terziari – richiede sistemi di climatizzazione in grado di erogare elevate potenze termiche con un’unica unità o tramite configurazioni modulari in cascata. È in questo scenario che entrano in gioco le pompe di calore ad alta potenza termica, progettate per coprire carichi termici che superano i 50 kW per singola unità, fino a potenze di oltre 180 kW. In questo articolo vogliamo quindi approfondite le principali caratteristiche tecniche delle pompe di calore con potenza nominale ≥ 50 kW, gli schemi di collegamento in cascata per potenze superiori, i contesti d’uso tipici e alcuni esempi concreti di installazione. L’obiettivo è fornire a progettisti termotecnici ed architetti un quadro chiaro e schematico per valutare l’impiego di queste soluzioni in ambito residenziale centralizzato e terziario.
INDICE DEI CONTENUTI:

Caratteristiche tecniche delle PDC di potenza (≥ 50 kW per unità)

Le pompe di calore ad elevata potenza termica sono apparecchiature che sfruttano un ciclo frigorifero per trasferire calore da sorgenti ambientali (aria, terreno, acqua), garantendo elevate prestazioni energetiche (COP fino a 6,1) e temperature di mandata fino a 70 °C, anche in taglie superiori ai 50 kW per unità.

Nel caso delle pompe di calore geotermiche, cioè per quelle macchine che utilizzano l'energia accumulata nel terreno per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria, si può arrivare fino a 138 kW di potenza con COP del 4,70 e temperature massime di mandata fino a 62°C.

Le stesse pompe di calore geotermiche possono funzionare ad acqua di falda tramite uno scambiatore sacrificale interposto, in questa configurazione il calore viene prelevato dall'acqua di falda assicurando così una temperatura costante per tutto l'anno, si possono raggiungere potenze fino a 180 kW con COP fino a 6,2 e temperature massime di mandata fino a 62°C. La scelta della potenza è dovuta al calcolo del fabbisogno termico che si deve soddisfare e al tipo di esercizio (monovalente o bivalente) che si vuole applicare 

  • Con l'esercizio monovalente la pompa di calore copre da sola il 100% del fabbisogno termico dell'edificio, per tutto l'anno.
  • Con l'esercizio bivalente la pompa di calore copre "solo" una parte significativa del fabbisogno termico dell'edificio per tutto l'anno (percentuale che varia in base al tipo di scelta progettuale). Quando le temperature esterne si abbassano, si attiva un secondo generatore nella modalità parallela o alternativa.
Ciò che contraddistingue le PDC ad alta potenza sono i componenti specificamente progettati per garantire affidabilità, elevata efficienza e temperature di mandata elevate. Nel caso delle pompe di calore Weishaupt si tratta di:
  • Compressore Scroll, che assicura modulazione continua della potenza, riduzione degli avviamenti e ottimizzazione del COP;
  • Evaporatore BlueFin e valvola di espansione elettronica, in grado di garantire massimizzazione dello scambio termico e controllo preciso del ciclo frigorifero;
  • Involucro fonoassorbente e smorzatori di vibrazioni, che garantiscono un funzionamento estremamente silenzioso anche in grandi taglie. 
Grazie a queste caratteristiche, le pompe di calore ad alta potenza termica possono mantenere un’elevata efficienza energetica (COP elevati) e assicurare temperature di mandata adeguate anche in caso siano presenti sistemi radianti, ventilconvettori o terminali tradizionali, senza compromettere comfort o affidabilità.

 

Perché scegliere una pompa di calore ad alta potenza termica?

  • Semplicità impiantistica: un’unica pompa di calore da 50 kW o più può gestire il fabbisogno di un’intera ala di un edificio, riducendo il numero di installazioni separate.
  • Efficienza e risparmio: grazie a compressori Scroll di ultima generazione, questi sistemi garantiscono prestazioni elevate anche a carichi parziali attraverso una gestione a stadi o modalante.
  • Flessibilità impiantistica: la possibilità di combinare più unità in cascata permette di adattare con semplicità la potenza disponibile alle esigenze stagionali e di intervento manutentivo assicurando al tempo stesso la ridondanza del sistema.

Configurazioni a cascata per potenze elevate

Quando il fabbisogno termico supera la capacità di una singola unità, l’accoppiamento in cascata di più pompe di calore rappresenta la soluzione preferenziale. Andando a modificare l'architettura idraulica è possibile utilizzare uno scambiatore di calore o un compensatore idraulico per creare indipendenza tra la portata del circuito primario e quella del circuito impianto. Una volta fatto ciò, è possibile collegare in parallelo da 2 a 6 moduli identici, mantenendo uniforme la temperatura di mandata e quella di ritorno. Vantaggi delle pompe di calore a cascata:
  • Modulazione estesa: grazie al funzionamento modulante o a stadi di ciascuna unità, la cascata copre un ampio campo di carichi, dal 10% fino al 100% della potenza totale;
  • Ridondanza operativa: in caso di manutenzione o guasto di un modulo, gli altri continuano a funzionare, garantendo continuità del servizio;
  • Flessibilità: possibilità di aggiungere o rimuovere unità in base all’evoluzione del fabbisogno o a interventi di riqualificazione.
Nel caso degli impianti ibridi, grazie a sistemi di regolazione intelligente è possibile monitorare in tempo reale temperatura esterna, temperatura di mandata e costi energetici, selezionando automaticamente la combinazione di generatori più efficiente. Nello schema qui sotto è rappresentata una tipica applicazione per potenze fino a 80-100 kW  con caldaia a condensazione murale Weishaupt abbinata a due pompe di calore Splitblock® in cascata, per riscaldamento e produzione di acqua calda istantanea.  grafico1

Nel caso di condomini importanti, hotel ed edifici del terziario, è possibile ampliare l'impianto con caldaie a condensazione murali in cascata, o a basamento, in combinazione con pompe di calore monoblocco da esterno, anch'esse in cascata.

grafico 2

 

Campi di applicazione delle PDC ad alta potenza

Le pompe di calore ad alta potenza termica trovano impiego in numerosi scenari impiantistici:
  • Impianti centralizzati per condomini e complessi residenziali
    È la soluzione ideale per edifici con decine di unità abitative, dove una o più unità ≥ 50 kW è in grado di coprire l’intero fabbisogno invernale.
  • Strutture commerciali e terziarie (hotel, uffici, centri sportivi)
    Grazie a sistemi modulari in cascata è garantita elevata disponibilità e temperature di mandata fino a 70 °C, fondamentali per piscine, spa e grandi superfici vetrate.
  • Mense, ristoranti, ospedali
    La combinazione di caldaie a basamento e pompe di calore (sistemi ibridi) assicura la produzione igienica di acqua calda, funzione anti-legionella, con temperature superiori ai 60°C.

Esempio 1: condominio con 20 appartamenti

Ipotizziamo di dover riqualificare un condominio composto da 20 appartamenti, con un fabbisogno termico invernale stimato intorno ai 120 kW e circuito con radiatori. In questo contesto, si potrebbe progettare un sistema con 2 pompe di calore Splitblock da 18 kW e una caldaia murale da 100 kW. Questa conformazione permette di poter installare tutti gli apparecchi in un Modulo prefabbricato da posizionarsi a tetto, qualora non ci fosse spazio in centrale termica.

Al tempo stesso garantirebbe:

  • regolazione efficiente in funzione del carico termico;

  • copertura totale del carico termico anche nei giorni più freddi; 
  • ridondanza e continuità operativa;

  • temperature di mandata superiori ai 60°C per i radiatori; 
  • accesso agli sgravi e incentivi fiscali.

Esempio 2: hotel con 30 camere e area wellness

Prendiamo ora il caso di una struttura alberghiera con 30 camere, area wellness e fabbisogno termico complessivo di circa 120 kW. Una possibile soluzione impiantistica potrebbe prevedere due pompe di calore aria/acqua Weishaupt WWP LA 60-A R reversibili con funzionamento per riscaldamento e raffrescamento, collegate in cascata per garantire flessibilità e prestazioni elevate. La caldaia in questo caso potrebbe, oltre a garantire l’integrazione del riscaldamento, dedicarsi in estate alla produzione di acqua calda lasciando le pompe di calore in raffrescamento. Trattandosi inoltre di una struttura alberghiera, sarebbe così garantita anche la funzione antilegionella nella produzione della stessa acqua calda sanitaria.

 

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