"L'Italia importa circa il 95% del gas che consuma e oltre il 40% proviene dalla Russia" lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Mario Draghi in un'informativa al Senato. Se consideriamo che più di due terzi del metano viene utilizzato dalle centrali elettriche e dalle industrie per i processi produttivi, è comprensibile che molte industrie stiano cercando delle soluzioni alternative per differenziare gli approvvigionamenti energetici e garantire così continuità produttiva alla propria attività, in una situazione delicata come quella attuale.
Passare a bruciatori a gasolio, misti o bifuel è la soluzione immediata precorribile da molte industrie.
INDICE DEI CONTENUTI
Bruciatori a gas metano: quali alternative?
Conversione bruciatore da gas a GPL
Bruciatori industriali a gasolio
Bruciatori a gas metano: quali alternative?
L'attuale situazione internazionale e l'incertezza riguardo gli approvvigionamenti del gas stanno mettendo molte aziende in allarme. Ma c'è davvero motivo di preoccuparsi? Secondo Mario Draghi:
"Nel breve termine, anche una completa interruzione dei flussi di gas dalla Russia a partire dalla prossima settimana non dovrebbe comportare problemi”.
Tuttavia il condizionale, in questi casi, è d'obbligo.
Il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli ha dichiarato che “le scorte di gas basterebbero per alcuni mesi, poi non saremmo in grado di sopportare l'interruzione del flusso dalla Russia. Non solo l'Italia, ma anche il resto d'Europa e gli Stati Uniti. Se si bloccassero i flussi di petrolio e gas da Mosca potremmo andare avanti per tre o quattro mesi, poi dovremmo cominciare a tagliare.”
Leggi l'articolo completo con l'intervista a Tabarelli su Fanpage.it
Dei 70-80 miliardi di metri cubi che vengono importanti dall'Italia ogni anno, il 70% viene utilizzato da industrie e centrali termoelettriche, mentre il restante 30% per il riscaldamento domestico. Ecco perché sono le industrie le prime a sentire l'urgenza di correre ai ripari, cercando delle soluzioni alternative.
Quali? I possibili scenari sono 3:
- Trasformare, o meglio commutare, il bruciatore a gas metano in un bruciatore a GPL
- Acquistare un bruciatore industriale a gasolio che all'occorrenza può essere velocemente sostituito con uno a metano
- Optare per un bruciatore industriale misto dotato di uno switch che permette di passare rapidamente da un combustibile all'altro
Analizziamo una per una queste opzioni.
1) Conversione bruciatore da gas a GPL
Se hai già un bruciatore industriale a gas di grande potenza oppure un bruciatore compatto, puoi optare per la semplice conversione del combustibile, andando a modificare il kit gas e sostituendolo con un kit a GPL.
Si tratta di un'operazione semplice e di rapida esecuzione - che deve comunque essere effettuata da un tecnico abilitato - in quanto la trasformazione da gas liquido a metano o viceversa richiede normalmente solo una ritaratura del bruciatore.
In questo modo si evitano grandi investimenti (come l'acquisto di un nuovo bruciatore) e si può continuare a utilizzare quello esistente, senza interruzioni o disservizi. Nei modelli più all'avanguardia, addirittura, la commutazione di combustibile avviene senza interruzione di fiamma.
2) Bruciatori industriali a gasolio
I bruciatori a gasolio rappresentano la scelta più indicata quando non è disponibile il gas. Caratterizzati da elevata affidabilità e sicurezza, sono principalmente utilizzati in edifici residenziali e commerciali, e industria. I bruciatori di gasolio possono essere impiegati anche per potenze elevate purché sia garantita sufficiente disponibilità di combustibile in appositi tank.
Il fatto che siano alimentati a gasolio non vuol dire che siano bruciatori meno efficienti o più inquinanti. Le moderne tecnologie permettono di garantire bruciatori affidabili, economici nei consumi e perfettamente in linea con le normative in quanto a emissioni.
I moderni bruciatori industriali, siano essi alimentati a gas o a gasolio, sono dotati di tecnologie opzionali come la regolazione giri motore e il controllo dell'O2 residuo nei fumi che permettono di ottenere un significativo risparmio energetico con un incremento dell'efficienza energetica.
Questo tipo di bruciatori è particolarmente adatto per il funzionamento continuo in applicazioni industriali, assicurando massima operatività per 24 ore senza mai dover spegnersi.
Investire in un nuovo bruciatore, alimentato da un combustibile diverso dal metano, permette di far fronte a interruzioni o aumenti repentini di prezzi nella fornitura del gas. E può quindi affiancarsi al bruciatore a gas in situazioni di incertezza come quella che stiamo vivendo in queste settimane.
3) Bruciatori misti (o bifuel)
I bruciatori misti o bifuel possono funzionare in modo flessibile sia con gas sia con gasolio o altro combustibile liquido o gassoso. Nel funzionamento normale viene utilizzato principalmente il gas, ma è sempre possibile passare all'altro combustibile.
La commutazione del combustibile avviene tramite un interruttore che permette di scegliere tra il funzionamento a gas o a gasolio o altro combustibile come GPL e biogas.
È possibile effettuare la commutazione anche mentre il bruciatore è in esercizio. Inoltre è possibile una commutazione da remoto tramite un'interfaccia di comunicazione.
Questo tipo di bruciatori industriali è dotato di una pompa gasolio disaccoppiata nell’esercizio a gas e azionata da un motore separato: ciò permette di proteggere la pompa quando il bruciatore funziona a gas e risparmiare energia elettrica.
Normalmente i bruciatori industriali bifuel o bicombustibile vengono utilizzati nelle strutture pubbliche, ad esempio gli ospedali, dove è fondamentale garantire continuità di esercizio senza interruzioni. Ma oggi si rivelano la scelta vincente anche per tutte quelle industrie che vogliono evitare eventuali disservizi dovuti a una possibile interruzione del gas o a un drastico aumento del relativo prezzo.
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