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Pompe di calore in edifici esistenti: sfide e soluzioni per la ristrutturazione

9 ottobre, 2025
Riqualificare un edificio esistente con una pompa di calore? Spesso è visto come un percorso a ostacoli. Radiatori in ghisa, vincoli impiantistici, mandata a 60 °C… si può davvero fare efficienza energetica senza rivoluzionare tutto? La risposta è sì, a patto di scegliere le soluzioni giuste. Oggi, la tecnologia offre molte più possibilità di quanto si creda: non solo sistemi ibridi, ma anche pompe di calore monovalenti aria/acqua e geotermiche ad alta efficienza.
 
INDICE DEI CONTENUTI:

Contesto normativo e obiettivi energetici europei

Le recenti normative europee spingono in modo deciso verso la decarbonizzazione del patrimonio edilizio esistente, che dovrà essere completamente “green” entro il 2050. La Direttiva Case Green (UE 2024/1275) impone infatti una riduzione media dei consumi energetici del 16% entro il 2030 e del 22% entro il 2035.
 
Nel nostro Paese, nonostante gli incentivi come il Superbonus, la quota di edifici riqualificati resta ancora bassa. La strada quindi è ancora lunga, ma la tecnologia c’è. Serve solo saperla applicare bene. E in questo scenario le pompe di calore diventano uno strumento strategico.
 
 

Ristrutturazione edifici esistenti: quali sono le sfide?

Installare una pompa di calore in edifici costruiti 30, 40 o 50 anni fa comporta diverse criticità:
 
  • Temperature di mandata elevate: i terminali spesso sono radiatori tradizionali, pensati per lavorare a 70-80 °C. Le pompe di calore standard faticano a raggiungere queste soglie.
  • Vincoli strutturali: modificare l’impianto o sostituire i terminali può essere complesso, costoso o addirittura vietato (ad esempio se si tratta di edifici storici).
  • Efficienza stagionale ridotta: in inverno, quando le temperature esterne sono basse, molte pompe di calore perdono efficienza e ricorrono a resistenze integrative, aumentando i consumi elettrici.
  • Affidabilità e continuità di esercizio: un impianto moderno non può permettersi disservizi o cali di prestazione, soprattutto se si tratta di un impianto centralizzato che serve decine di famiglie contemporaneamente come nei condomini o nei grandi complessi residenziali.
 

Pompe di calore ad alta efficienza per la riqualificazione energetica

La gamma Weishaupt risponde a queste sfide con tecnologie pensate anche per il retrofit.
 
Ad esempio la Geoblock®, pompa di calore geotermica con temperatura di mandata fino a 65 °C e SCOP fino a 5,2.
 
Una soluzione che permette di:
  • Alimentare impianti con radiatori tradizionali;
  • Produrre acqua calda sanitaria senza resistenze elettriche;
  • Lavorare in modo efficiente tutto l’anno, anche con basse temperature esterne.

Una pompa di calore monovalente geotermica può essere la scelta ideale in edifici ben coibentati e con terminali a bassa temperatura, soprattutto dove è possibile installare sonde verticali.

Anche le pompe aria/acqua Weishaupt, come l’Aeroblock® WAB, offrono prestazioni interessanti, grazie a un circuito frigorifero ottimizzato, funzionamento modulante e adottano come gas frigorigeno il propano R290. 
 
 

Soluzioni ibride: la risposta flessibile di Weishaupt

Quando la pompa di calore da sola non basta o i costi di investimento rischiano di diventare troppo elevati, il sistema ibrido rappresenta una sintesi efficace. Weishaupt abbina caldaie a condensazione e pompe di calore con un doppio compensatore idraulico che permette di:
  • Dare priorità alla pompa di calore, integrata dalla caldaia solo quando serve;
  • Impostare una regolazione intelligente, scegliendo sempre la fonte più conveniente in base ai costi energetici;
  • Assicurare un'installazione semplificata, senza necessità di sostituire i radiatori già presenti;
  • Garantire affidabilità, grazie alla ridondanza dei due generatori.
E non solo. Un sistema ibrido ben progettato permette di accedere a incentivi fiscali come l’Ecobonus, Bonus casa e di migliorare sensibilmente la classe energetica dell’edificio.
 
Come scegliere la soluzione giusta?
 
Non esiste una risposta universale. Ma ci sono criteri chiari per orientarsi.
  • Tipo di terminali: con radiatori in ghisa o alluminio, serve una mandata di almeno 60 °C.
  • Fonti disponibili: aria, acqua di falda o terreno? La scelta della sorgente influenza efficienza e affidabilità.
  •  Spazio esterno o tecnico: non tutte le soluzioni si adattano agli ingombri disponibili.
  •  Incentivi e obiettivi di sostenibilità: se si punta a un salto di classe energetica o all’Ecobonus, serve massimizzare la quota di rinnovabile.
 
Weishaupt offre supporto tecnico e consulenziale per guidare progettisti, installatori e committenze verso la configurazione più adatta. Mettiti in contatto con i nostri uffici e, nel frattempo, scarica la guida gratuita ai sistemi ibridi ad elevata potenza.
 

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