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Pompe di calore geotermiche: applicazioni in edifici residenziali

22 luglio, 2025
Le pompe di calore geotermiche non sono più una tecnologia di nicchia. Sempre più utilizzate in ambito residenziale, rappresentano oggi una scelta strategica per chi desidera impianti ad alta efficienza e a basso impatto ambientale. Ma come funzionano? E quando conviene installarle? In questo articolo ti illustriamo in modo chiaro e approfondito le caratteristiche tecniche e applicative di queste soluzioni, con un occhio alle esigenze di chi progetta, riqualifica o amministra edifici. 
 
INDICE DEI CONTENUTI:

Come funzionano le pompe di calore geotermiche

Le pompe di calore geotermiche rappresentano una delle tecnologie più efficienti e stabili per il riscaldamento residenziale. Il loro principio di funzionamento si basa sulla capacità di trasferire calore dal sottosuolo all’interno dell’abitazione, sfruttando la temperatura relativamente costante del terreno durante tutto l’anno. Questo consente prestazioni elevate, indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne.
 
Il cuore dell’impianto è costituito da un circuito frigorifero chiuso che preleva energia dalle profondità del terreno attraverso sonde geotermiche (verticali o orizzontali) in cui scorre un fluido termovettore (generalmente una miscela di acqua e glicole). Ciò permette di trasferire il calore estratto dal terreno all’interno dell’edificio, per il riscaldamento o la produzione di acqua calda sanitaria. Nei mesi estivi, il ciclo può essere invertito e la pompa di calore può essere utilizzata per il raffrescamento degli edifici sia nella versione reversibile sia con il cosiddetto "raffrescamento passivo". In questo secondo caso, la temperatura del terreno, costantemente bassa, viene utilizzata per raffrescare l’ambiente attraverso lo stesso circuito del riscaldamento.
 
Le principali componenti di una pompa di calore geotermica sono:
  • Sonde geotermiche: tubazioni in cui circola un fluido termovettore che assorbe il calore dal terreno;
  • Evaporatore: dove il fluido refrigerante assorbe calore dalle sonde;
  • Compressore: necessario per aumentare temperatura e pressione del fluido compresso;
  • Condensatore: trasferisce il calore al circuito di riscaldamento domestico;
  • Valvola di espansione: riduce la pressione del fluido refrigerante per completare il ciclo.
A seconda del contesto di applicazione, esistono diverse configurazioni impiantistiche. Nel caso di spazi ridotti sono da preferire le pompe di calore con sonde verticali, installate a profondità fino a 100 metri. Se invece si dispone di ampie superfici, è possibile optare per modelli con sonde orizzontali posate a circa 1,5 metri di profondità, che permettono di posizionare un vero e proprio collettore geotermico nel sottosuolo.
 
Grazie alla loro stabilità, le pompe di calore geotermiche garantiscono COP elevati anche nei periodi più freddi, rappresentando una scelta strategica per chi cerca efficienza, comfort e sostenibilità nel lungo periodo. 
 
 

Applicazioni residenziali: dove e come installarle

L’adozione delle pompe di calore geotermiche negli edifici residenziali è sempre più diffusa, soprattutto in contesti in cui si punta a coniugare comfort abitativo, risparmio energetico e sostenibilità ambientale. Ma quando è davvero conveniente installarle e quali sono le condizioni ideali?
 
Le pompe di calore geotermiche sono particolarmente adatte a edifici unifamiliari o plurifamiliari di nuova costruzione, dove è possibile integrare fin dall’inizio il sistema geotermico nel progetto. In questi casi, la disponibilità di spazi esterni per l’installazione delle sonde (orizzontali o verticali) può essere pianificata con facilità e i costi di scavo e trivellazione vengono ammortizzati nel quadro generale dei lavori.
 
Anche nella riqualificazione energetica di abitazioni esistenti, l’impiego del geotermico può essere una soluzione efficace, soprattutto se l’edificio è già dotato di riscaldamento a pavimento o sistemi a bassa temperatura. Tuttavia le innovazioni tecnologiche hanno portato sul mercato anche modelli in grado di raggiungere temperature di mandata fino a 65/70°C. È il caso delle pompa di calore geotermiche di Weishaupt: ciò le rende idonee non solo nel caso di nuove costruzioni, ma anche in situazioni di riqualificazione energetica su impianti esistenti dotati di radiatori.
 
Per gli edifici condominiali, le pompe di calore geotermiche possono essere integrate all’interno di sistemi centralizzati. In commercio sono infatti disponibili modelli con potenze da 5 kW fino a 130 kW, capaci di rispondere alle più diverse applicazioni. In ogni caso, è bene effettuare una corretta analisi del fabbisogno termico e dello spazio disponibile per progettare un sistema in grado di soddisfare l’intero edificio, eventualmente in combinazione con caldaie a condensazione in configurazione ibrida.
 
L’installazione di un impianto di riscaldamento/raffrescamento con pompa di calore geotermica richiede però alcune valutazioni preliminari:
  • Indagine geologica per verificare la compatibilità del terreno con le sonde geotermiche;
  • Superficie disponibile per la posa orizzontale o verticalità per quella verticale;
  • Permessi comunali e autorizzazioni ambientali, soprattutto in caso di utilizzo di acqua di falda.
Infine, è fondamentale affidarsi a fornitori e progettisti specializzati: un impianto geotermico ben dimensionato e installato a regola d’arte garantisce prestazioni elevate per decenni, con costi di manutenzione ridotti e accesso a incentivi economici.
 
Scegliere un sistema Weishaupt significa avere un unico referente tecnico per tutto il pacchetto — dalla sonda geotermica alla pompa di calore — e la sicurezza di un impianto completo, efficiente e affidabile, curato in ogni dettaglio, compresi sopralluogo, trivellazione, allacciamenti e collaudo.
 
 

Efficienza, silenziosità, incentivi: perché conviene il geotermico

Con una pompa di calore geotermica per il riscaldamento residenziale investi in una soluzione che unisce alte prestazioni, bassi consumi e comfort ottimale. I vantaggi concreti di questa tecnologia sono numerosi e spesso sottovalutati.
 
Uno dei principali punti di forza del geotermico è l’efficienza costante: grazie alla temperatura stabile del sottosuolo, che non risente delle variazioni stagionali, il sistema mantiene prestazioni elevate anche nei mesi più freddi, quando altre tecnologie faticano a garantire rendimenti soddisfacenti. In concreto, i COP stagionali (SCOP) delle pompe di calore geotermiche si attesta attorno al valore di 5, il che si traduce in un risparmio energetico importante sulla bolletta.
 
Un altro aspetto distintivo è la silenziosità. Nei modelli Weishaupt ciò è garantito dal disaccoppiamento tra la struttura e il basamento che smorza le vibrazioni, da un accurato isolamento acustico di tutto l’apparecchio e dall’utilizzo di un compressore di nuova generazione con bassi livelli di rumorosità.
 
Dal punto di vista economico, l’investimento iniziale per una pompa di calore geotermica può essere più elevato, ma viene ampiamente compensato da incentivi e detrazioni. In Italia, sistemi di questo tipo accedono a forme di incentivazione come il Conto Termico 2.0 o le detrazioni fiscali dell'Ecobonus per le ristrutturazioni energetiche, che coprono una parte significativa dei costi d’impianto. Inoltre, elevando la classe energetica dell’edificio, il geotermico contribuisce ad aumentare anche il valore immobiliare dell’abitazione.
 
Un impianto geotermico è quindi una scelta lungimirante: offre comfort elevato, emissioni ridotte, autonomia dai combustibili fossili e un ritorno economico concreto nel medio-lungo periodo, come testimonia il caso studio che riportiamo di seguito.
 
 

"Con la pompa di calore geotermica pago solo 535 €/anno per il riscaldamento"

Un esempio concreto dell’efficienza delle pompe di calore geotermiche arriva dalla casa unifamiliare della famiglia H., in Germania. In questa abitazione di nuova costruzione, è stato previsto (già in fase di progetto) un impianto geotermico con sonda verticale da 96 metri, integrato a un sistema radiante a pavimento.
 
Il risultato? Una bolletta elettrica annuale per il riscaldamento di soli 535 euro (dati del 2019). Un dato sorprendente, confermato anche dalle misurazioni dell’Istituto Fraunhofer, che attestano un COP medio annuo pari a 4,1: significa che per ogni kWh di energia elettrica consumata, l’impianto restituisce oltre 4 kWh di energia termica.
 
L’ottimo rendimento è stato reso possibile grazie alla bassa temperatura di mandata richiesta dal riscaldamento a pavimento e alla regolazione intelligente dell’impianto. Elementi come il circolatore ad alta efficienza, l’accumulatore integrato e il bollitore per l’acqua calda sanitaria hanno ulteriormente contribuito all’ottimizzazione del sistema.
 
Il proprietario, Ralf H., racconta di aver scelto la pompa di calore geotermica non solo per accedere agli incentivi statali, ma anche per massimizzare la resa energetica per ogni kWh di elettricità. Oggi, a distanza di anni, si dice pienamente soddisfatto della decisione: “Non avrei mai pensato che avrebbe funzionato così bene”. Una testimonianza che conferma come il geotermico, se ben progettato, possa garantire risultati concreti sia in termini di prestazioni che di risparmio.
 

 

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