Scarichi in atmosfera: il ruolo dell'industria nell'Agenda 2030

Nell'Agenda 2030 l’ONU ha definito 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile, punti strategici che dovranno essere raggiunti da tutti i paesi del mondo entro l'anno 2030 per assicurarsi un Pianeta sostenibile e sicuro. Tra questi uno interessa da vicino fabbriche e stabilimenti, che devono adeguarsi e rispettare determinati parametri per quanto riguarda gli scarichi in atmosfera.

Agenda 2030: gli obiettivi di sostenibilità 

Nel 2030 si punta a ridurre le emissioni ambientali di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990. Si tratta di una data intermedia, in previsione di azzerare completamente le emissioni (raggiungendo la cosiddetta neutralità climatica) entro il 2050. 

Due sono gli obiettivi dell'Agenda 2030 che coinvolgono direttamente le industrie in questo processo:

• Obiettivo 9: Costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile
• Obiettivo 13: Adottare  misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e le loro conseguenze

In particolare, al punto 9.4 si legge:

Migliorare entro il 2030 le infrastrutture e riconfigurare in modo sostenibile le industrie, aumentando l’efficienza nell’utilizzo delle risorse e adottando tecnologie e processi industriali più puliti e sani per l’ambiente, facendo sì che tutti gli stati si mettano in azione nel rispetto delle loro rispettive capacità.

Le attività industriali svolgono un ruolo importante per il benessere economico del Paese (e del mondo intero), in quanto contribuiscono alla crescita sostenibile, ma allo stesso tempo hanno anche un impatto significativo sull'ambiente. Sono loro, infatti, i principali responsabili delle emissioni in atmosfera e del consumo di energia. Ecco perché è importante che si parta da qui, per cambiare le cose.

In concreto, quindi, cosa si può fare?

Sfruttamento di fonti di energia rinnovabile, utilizzo di veicoli elettrici, recupero di scarti di lavorazione e combustione, ammodernamento e riqualificazione degli impianti: sono alcune delle azioni principali su cui le aziende stanno lavorando, per raggiungere gli obiettivi comunitari.

In parecchi processi industriali che prevedono elevate potenze e tempi ridotti di erogazione della stessa, ancora oggi e crediamo ancora per molti anni, non si può sostituire in toto il gas metano con energie rinnovabili, e quindi la strada, è la riqualificazione e l’ottimizzazione delle tecnologie esistenti.

Tra queste, l'ottimizzazione della combustione nei bruciatori risulta fondamentale, perché è proprio ciò che porta a notevoli risparmi di combustibile e nella quale vengono generati i fumi inquinanti.

Ottimizzare il bruciatore per ridurre gli scarichi in atmosfera

I moderni bruciatori a gas garantiscono combustioni a basse emissioni nocive, grazie a tecnologie all'avanguardia e manager digitali in grado di sorvegliare e comandare tutte le funzionalità.

In particolare, ad agire sulla riduzione delle emissioni, sono:

• Dispositivi di miscelazione brevettati;
• Riduzione della temperatura all'interno della fiamma;
• Recupero del calore di scarto;
• Regolazione della quantità di ossigeno.

In tutto ciò la camera di miscelazione gioca un ruolo fondamentale. Grazie alla ripartizione del combustibile e all'attività di ricircolo dei gas combusti, si ottiene una forte riduzione dei valori di NOx.

Questi interventi non riguardano solo l'emissione di inquinanti, ma contribuiscono anche ad abbassare i consumi energetici e, di conseguenza, le spese per l'azienda, e a migliorare le prestazioni aumentando l'efficienza del bruciatore.

A volte basta il revamping del bruciatore, per sistemare le cose. Altre volte, invece, è necessario provvedere alla sostituzione e passare a tecnologie più efficienti.

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